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Bambini cardiopatici nel mondo, due missioni dall’Italia per salvare vite in Egitto

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45593 è il numero solidale a cui inviare un SMS o una chiamata dal 16 al 23 settembre per aiutare l’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo – A.I.C.I. Onlus a realizzare 2 missioni operatorie in Egitto e due interventi salva-vita in Italia necessari per salvare i piccoli pazienti egiziani con cardiopatie congenite.

Le due missioni operatorie si svolgeranno presso l’ospedale universitario Kasr El Eini del Cairo, importante centro di cardiochirurgia pediatrica del Paese, e avranno una durata di cinque giorni ciascuna durante i quali l’equipe medica visiterà i piccoli pazienti, effettuerà le diagnosi e identificherà le relative cure operando sul posto i 10 casi più gravi. Inoltre i bambini che non possono essere operati presso la struttura egiziana verranno selezionati per i due interventi salva-vita che saranno realizzati in Italia, presso il Policlinico di San Donato.

Questi interventi fanno parte di un più ampio progetto di collaborazione avviato dalla Onlus nel 2017 con l’ospedale del Cairo che durerà fino al 2019. Tale progetto prevede, oltre a 4 missioni operatorie sul posto all’anno e a interventi salva-vita in Italia, l’aggiornamento di materiale operatorio e post-operatorio e, soprattutto, un piano di formazione del personale medico e paramedico locale.

Ogni anno in Egitto nascono 18mila bambini con cardiopatia congenita e di questi almeno la metà necessita di un intervento chirurgico entro i primi 12 mesi. Proprio qui Bambini Cardiopatici nel Mondo da più di 20 anni forma cardiologi e cardiochirurghi locali rendendoli autonomi nel trattamento delle cardiopatie congenite sopra l’anno di vita: attualmente esistono 10 centri in cui vengono effettuati circa 5mila interventi, di cui mille su neonati, ma non basta. “Bambini Cardiopatici nel Mondo vuole essere un punto di riferimento per i piccoli pazienti e i medici in tutto l’Egitto. L’obiettivo è dimezzare la mortalità neonatale e dei lattanti portandola dall’attuale 40% al 20%: questo significherebbe salvare almeno 2mila bambini” spiega Alessandro Frigiola, primario di cardiochirurgia pediatrica all’IRCCS Policlinico di San Donato e Presidente dell’Associazione.

Tra le patologie congenite, le malattie cardiopatiche costituiscono la prima causa di morte infantile. In tutto il mondo sono 5milioni i bambini malati di cuore, con un’incidenza simile nei Paesi sviluppati e in quelli in via di sviluppo. Questi ultimi però presentano dati allarmanti: qui ogni anno nascono 1 milione di bambini cardiopatici e di questi l’80% non ha speranza di vita a causa della mancanza di un’adeguata assistenza sanitaria.

Bambini Cardiopatici nel Mondo, Onlus nata nel 1993, opera ogni giorno da 25 anni, con lo scopo di aiutare proprio quei Paesi – come Egitto, Etiopia, Siria e Kossovo – dove le strutture ospedaliere sono carenti e il personale medico non è adeguatamente formato.

bambinicardiopatici.it

Nel mondo ci sono più di 5 milioni di bambini malati di cuore.

Ogni anno ne nascono 1 milione, di cui 800mila non hanno speranza di vita perché nati in Paesi poveri, privi di medici e strutture ospedaliere adeguate.

 

L’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo – A.I.C.I. Onlus è stata fondata nel 1993 con l’obiettivo di dare una speranza di vita alle migliaia di bambini con cardiopatia congenita che ogni anno nascono nel mondo nei Paesi in Via di Sviluppo. Si avvale di oltre 150 volontari provenienti da tutto il mondo e organizza ogni mese missioni di speranza in diversi Paesi (ad oggi sono 19), forma i medici e costruisce Centri di cardiochirurgia pediatrica nelle aree più complicate, così da sviluppare il sistema sanitario locale e abbattere il tasso di mortalità infantile. In 25 anni di attività l’Associazione ha effettuato oltre 415 missioni operatorie e più di 3300 interventi cardiochirurgici. Ad oggi ha finanziato 332 borse di studio per medici stranieri e ha partecipato alla realizzazione di 2 centri cardiochirurgici a Damasco (Siria) e a Shisong (Camerun) e di 2 Terapie Intensive Pediatriche post operatorie a Lima e al Cairo.

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