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EOLICO AL 2030: CRESCITA, OCCUPAZIONE E AMBIENTE. L’ITALIA AL PALO

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L’Associazione europea dell’eolico WindEurope ha pubblicato i due report “Outlook to 2020” e “Scenarios for 2030”,elaborati insieme all’ANEV, che mettono in evidenza i dati previsionali relativi all’eolico nel prossimo futuro.

            L’eolico in Europa registrerà una crescita notevole, dove nel quadriennio 2017-2020, grazie a una media di 12,6 GW installati ogni anno, verranno realizzati più di 50 nuovi GW, che porteranno la capacità cumulata a 204 GW. La crescita continuerà anche nel decennio successivo, portando la potenza a 323 GW (253 GW onshore e 70 GW offshore) nel 2030, più del doppio di quella registrata a fine 2016 (160 GW). Secondo WindEurope, l’eolico potrà arrivare a soddisfare nel 2020 il 16,5% della domanda elettrica europea (superando cosìl’idroelettrico e divenendo la prima fonte rinnovabile), mentre al 2030 gli 888 TWh generati dal vento copriranno il 29,6% dei consumi UE.

            Situazione meno rosea rispetto alla media europea troviamo però in Italia dove, secondo lo studio, non verranno istallati più di 1,6 GW al 2020. WindEurope assegna allItalia un policy outlook al 2020 negativo, dovuto al ritardo nell’adozione della SEN e del Decreto per le nuove aste.

            L’ANEV denuncia da tempo i gravi ritardi normativi che bloccano il settore eolico italiano, da sempre sottoposto a ingiuste penalizzazioni e a periodi di stallo dovuti a vuoti normativi. Tali ritardi si ripercuotono negativamente sul sistema industriale dell’eolico nazionale, aumentando le inefficienze dovute all’incertezza e alla mancata programmazione. Oltre a mettere in pericolo un intero comparto, questi ritardi da parte delle Istituzioni nell’elaborazione di norme che regolino il settore, contribuiscono al mancato raggiungimento degli obiettivi che il Paese si è posto, sia al 2020 che al 2030.

            L’eolico italiano ha tutto il potenziale per raggiungere e superare gli obiettivi fissati al 2020, è necessario però che i pubblici decisori, anche a fronte del triste dato emerso dai report WindEurope, siano più incisivi nell’impegno preso alla lotta ai cambiamenti climatici e a sostegno del settore eolico e delle rinnovabili, iniziando ad accelerare i tempi per la pubblicazione dei provvedimenti attuativi previsti e giàin colpevole ritardo. Il DM che definisce contingenti e procedure di aggiudicazione per le nuove aste, che il settore attende ormai dalla fine del 2016, deve essere emanato quanto prima.

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