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Suoni e segreti del maestro liutaio: il conservatorio di Napoli ospita un evento unico nel suo genere

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Suoni e segreti del maestro liutaio, questo è il nome della mostra andata in scena al conservatorio San Pietro a Majella di Napoli il 19 e 20 dicembre. Un’idea nata per gioco, da un’esigenza di un’alunna che aveva la necessità di acquistare un nuova chitarra; ma il mestiere del liutaio sta ormai tramontando e ne resistono pochi, sparsi in tutta Italia, capirete quindi che è difficile per un allievo del conservatorio effettuare un acquisto ottimale, poiché ci sarebbe da girare gran parte d’Italia e spendere un bel po’ di danaro. Così il maestro Maurizio Villa, docente della classe di chitarra classica al conservatorio di Napoli, ha suggerito all’allieva di organizzare una mostra in sede, invitando liutai ed allievi. Il maestro Villa ci ha raccontato che “lo scopo di quest’evento è di dare la possibilità agli studenti di compiere una scelta esatta, provare le chitarre, conoscere i liutai e gli strumenti che fabbricano, il tutto in poche stanze, in un unico luogo, senza dover girare l’Italia intera”.

La mostra è stata organizzata in pochissimo tempo, circa 20 giorni, ed ha trovato un’ottima risposta da parte di allievi ed artigiani che non si sono fatti sfuggire l’occasione, unica nel suo genere. Infatti le occasioni per i liutai di farsi conoscere sono principalmente due: o danno il proprio strumento ad un concertista che lo porta in tournée, oppure esistono delle fiere di settore alle quali chi è interessato partecipa. Queste sono vetrine che non portano a grandi risultati, in quanto le fiere vedono una partecipazione molto bassa, tranne quelle più famose come Cremona, e sono organizzate in un unico spazio in cui tutti suonano e non c’è la possibilità nemmeno di ascoltare per bene lo strumento che si ha fra le mani.

Da un gioco è nato un evento unico, nella prima giornata ogni allievo è stato abbinato ad un liutaio ed hanno suonato, uno alla volta, nella “Sala Martucci”; il secondo giorno, invece, ogni liutaio aveva a disposizione una stanza in cui i ragazzi si alternavano per provare gli strumenti, con calma e nel silenzio. L’entusiasmo di allievi ed artigiani era palpabile e si sono detti tutti contenti di aver preso parte a quest’iniziativa, prendendo in considerazione di rendere tale mostra ciclica o, anche, di ampliarla con seminari, congressi, dimostrazioni, in modo da radunare in un unico luogo tutto ciò che ruota intorno al mondo della chitarra, come ad esempio il restauro degli strumenti o chiarimenti sui metodi di costruzione.

L’organizzazione ha giovato di una sinergia tra tutti i conservatori campani, coinvolgendo anche i maestri che sono venuti assieme con gli allievi per partecipare all’evento. Stranamente non si sono visti nei corridoi allievi e maestri di chitarra del conservatorio napoletano, fatta salva la presenza del maestro Villa, che ha fatto da supervisore, e dei suoi studenti; cosa che ci ha lasciati stupiti dato che questa mostra è stata un momento di incontro e conoscenza che dovrebbe interessare tutti gli addetti ai lavori, basti pensare che hanno partecipato anche degli studenti dal conservatorio di Campobasso, venuti a conoscenza della mostra per caso, che non era stato coinvolto, e addirittura una liutaia da Colonia, in Germania.

A parte questo piccolo neo dell’inspiegabile assenteismo dei napoletani la riuscita è stata ottima, la partecipazione ha superato ogni più rosea aspettativa e sono usciti tutti soddisfatti da questi due giorni di studio, lavoro e conoscenza, poiché nell’arte l’aspetto umano delle vicende è fondamentale. Ci piacerebbe, inoltre, che per questi eventi venissero messi a disposizione dei fondi dagli enti direttamente interessati, poiché i liutai sono venuti a proprie spese e le locandine sono state stampate direttamente dal maestro Villa. Lasciamo queste due giornate con l’auspicio che queste iniziative si ripetano con una partecipazione maggiore da parte delle istituzioni, dato che sono fatte solo per la formazione degli studenti.

Stefano Gattordo

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